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Italia : Condannati Gianluca e Adriano

sabato 20 luglio 2013

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I compagni anarchici Gianluca Iacovacci e Adriano Antonacci sono stati condannati , in primo grado in rito abbreviato,gup Simonetta D’Alessandro, rispettivamente a 6 anni e a 3 anni e 8 mesi per una serie di sabotaggi ed attacchi ai danni dell ‘Eni, Enel e banche nella zona dei Castelli romani tra il 2010 ed il 2013.

E’ stato riconosciuto il reato associativo con finalitàdi terrorismo internazionale.Gianluca ha rivendicato individualmente una parte degli attacchi a firma Fai, nel corso del processo ha rifiutato la difesa, entrambi si sono rifiutati di partecipare al processo in videoconferenza.

(Roma -18 luglio 2014)

Gianluca Iacovacci
CC di Alessandria
Via Casale 50/A
15122 San Michele (AL)

Adriano Antonacci
CC di Ferrara
Via Arginone 327
44122 Ferrara

[Fonte : Croce Nera Anarchica.]


Complici e solidali con Gianluca e Adriano

Lo scorso settembre Gianluca e Adriano vengono arrestati e reclusi in regime di isolamento con l’accusa di associazione sovversiva con finalitàdi terrorismo e eversione dell’ordine democratico.
Il 18 luglio si arriveràa sentenza con la richiesta da parte del PM di 8 anni per Adriano e 9 per Gianluca. In questo processo è stata imposta la videoconferenza come ulteriore forma di punizione ed isolamento degli imputati alla quale Gianluca e Adriano si sono rifiutati di sottostare.
Lo stesso giorno, nello stesso tribunale, paradossalmente, si terràil processo a Manlio Cerroni, il magnate dell’"eco"-business romano sul ciclo dei rifiuti. La "giustizia" compie il suo corso: da una parte condanna chi ha osato opporsi alla distruzione di un territorio; dall’altra processa chi ha lucrato sulla stessa. Non abbiamo dubbi sul fatto che saràriservato un trattamento diverso agli accusati dei due processi in corso. Lo stato non processa mai sé stesso, né mette in discussione le logiche di profitto che dalla Val Susa ai Castelli Romani sfruttano e rendono invivibili i luoghi in cui viviamo. La devastazione ambientale non cesseràdi certo con il processo a Cerroni; le politiche di gestione dell’"emergenza rifiuti" continuano a consentire a istituzioni e imprenditori di arricchirsi con l’"eco"-business a scapito di chi vive nei territori coinvolti dai loro progetti mortiferi.
Da anni i Castelli Romani sono attraversati da molteplici lotte che, con differenti forme, cercano di porre un freno a istituzioni e lobbies prive di scrupoli. Pensiamo che contro l’avvelenamento continuo che lo stato e il capitale propagano ovunque, esistano diversi modi di reagire e, che ogni percorso di lotta, che sia individuale e/o collettivo, abbia ragion d’essere.
Adriano e Gianluca subiscono la repressione attraverso l’isolamento in carcere e la videoconferenza perché hanno scelto un percorso, una forma di lotta, un’idea. Siamo coscienti che la repressione è mirata a colpire tutte/i coloro che si mettono in gioco e che lottano.
Rompiamo il silenzio, anche l’indifferenza isola! La videoconferenza non passerà!

Solidarietàcon chi si ribella in difesa della terra e per la liberazione totale!

Adriano e Gianluca liberi!

Liberi tutti, libere tutte!

Complici e solidali con Gianluca e Adriano.

[Fonte : Informa-azione.]